50 giorni con il picchio nero

Il picchio nero (Dryocopus martius), il più grande dei picchi europei, è grosso come una cornacchia ed è lungo quasi 50 cm ed ha una apertura alare che può raggiungere i 68 cm di ampiezza. E’ di un colore nero uniforme, eccetto una zona rossa che nel maschio occupa tutta la sommità del capo. Nel volo è più lento degli altri picchi, ma può percorrere in una volta sola oltre due chilometri. Sul terreno si trova a disagio e si limita a saltellare stentatamente, comunque resta il migliore arrampicatore tra tutti i picchi europei, ed eccelle nell’arte di martellare con il becco con cui scava il legno sia di alberi vivi, sia di tronchi secchi o marcescenti alla ricerca di insetti. Anche i grandi formicai vengono divelti a colpi di becco, con successiva cattura delle piccole prede agevolata dalla lunga lingua, resa vischiosa dal secreto delle ghiandole salivari.
Ogni coppia nidificante necessita di ampie porzioni di foresta (dai 300 ai 600 ettari), all’interno o al margine delle quali costruisce più nidi scavati su varie essenze (in Valle d’Aosta, in ordine di importanza: pioppo tremulo, faggio, abete bianco, pino silvestre e larice). Le 4-5 uova sono covate da entrambi i sessi per 12-14 giorni e i piccoli abbandonano la cavità all’età di circa un mese.

Picchio nero padre premuroso

Un anno fa il primissimo incontro con questo soggetto, fu una vera emozione ed una grande soddisfazione, ma mi resi subito conto che per fotografarlo bene ci sarebbero voluti pazienza, tenacia e qualche accorgimento tecnico che allora non potevo mettere in pratica.
Il piumaggio completamente nero, la luce del bosco spesso scarsa e molto variabile e le sue abitudini ed i suoi ritmi molto lunghi ne fanno un soggetto davvero ostico da fotografare in maniera impeccabile.
Così nel corso della primavera, dopo aver trovato due siti propizi per la nidificazione mi sono organizzato per preparare due capanni fissi e di seguire il corso delle nidificazioni senza arrecare disturbo alle coppie durante un periodo così importante e critico della loro esistenza.
Ho così potuto assistere “in prima fila” ed in prima persona ai primi giorni al nido, alla cova ed infine alle imbeccate dei pulli ed alla loro partenza alla scoperta del bosco.
di seguito alcuni scatti inediti ed altri che fanno da anteprima alla serie completa presente sul mio sito: alainghignone.altervista.org

Alla prossima
Alain

Pubblicato da avifoto

Nato ad Aosta il 26 aprile 1977, attualmente svolgo la professione di agronomo e nel tempo libero do libero sfogo alla mia passione: la fotografia. Nel corso degli ultimi anni la mia attenzione si è concentrata sugli scatti naturalistici, con particolare attenzione all'avifauna, con sempre maggior interesse per quella che risiede in modo permanente o per alcuni mesi o addirittura per solo pochi giorni in Valle d'Aosta.