Da quattro anni si ripete con puntualità il mio incontro “ravvicinato” con questo splendido soggetto; inutile dire che questa esperienza fotografica è tra le più piacevoli, affascinati e desiderate di tutto l’anno. Il loro allungare il collo e alzare la cresta se infastiditi da altre uccelli, i loro balzi all’indietro per spiccare il volo ed il loro placido passeggio nei prati alla ricerca nel terreno di cibo, ne fanno senza dubbio uno dei miei soggetti preferiti.
L’upupa è un uccello lungo tra i 25 e i 29 centimetri e ha un’apertura alare tra i 44 e i 48 cm. Il piumaggio è inconfondibile, marrone molto chiaro nella parte superiore e a strisce orizzontali bianco-nere nella parte inferiore. Il capo è provvisto di un ciuffo erettile di penne ad apice nero che vengono alzate quando sono infastidite o quando il maschio esegue la sua parata nuziale. Il becco è piuttosto lungo e sottile e leggermente ricurvo verso il basso, la lingua è minuscola e inadatta a portare alla bocca gli insetti di cui si nutre. Per questo l’upupa lancia in alto le sue prede e le prende con la bocca spalancata, per ingoiarle. Il suo volo è leggero e silenzioso e sembra quello di una grande farfalla.
L’upupa arriva in Valle d’Aosta, dall’Africa sub-sahariana, verso fine marzo inizio aprile. Quest’anno il mio primo incontro è avvenuto addirittura il 11 marzo al Villair di Quart. Dopo aver formato la coppia e nidificato gli adulti e la loro prole si preparano a lasciare la Vallée nella prima quindicina di settembre.
Altri scatti, anche meno recenti come sempre sul mio sito alainghignone.altervista.org